- Lunghezza: circa 400 km, tempo di guida 6 ore di guida effettiva.
- Periodo consigliato: i Passi Stelvio e Gavia sono indicativamente aperti da metà Maggio a metà settembre, ma molto dipende dal prolungarsi o meno della stagione invernale. Tutte le altre strade sono normalmente aperte anche in inverno, ma diventano mediamente pulite da metà Aprile fino a metà Ottobre.
- Mappa dell’itinerario
- Autore: Nicola Mazza.
L’Itinerario è stato percorso con partenza dalla bassa Val di Fiemme, ma è possibile percorrerlo a partire direttamente dalla Val d’Adige. Il consiglio resta comunque di procedere sulla traccia in senso orario per via della maggior facilità di percorrenza del Passo Gavia sul versante proveniente da Ponte di Legno e per la maggiore scorrevolezza del Valico dello Stelvio dal lato lombardo. Nel caso in cui si provenisse da Sud con la A22, l’uscita è S.Michele all’Adige/Mezzocorona.
Dalla Val d’Adige si percorre la SS43 fino al lago di S. Giustina seguendo la direzione Tonale/Ponte di Legno superando le località di Malè, Dimaro e Ossana fino ad arrivare al passo (la sosta non è particolarmente consigliata perchè nel periodo estivo risulta parecchio spoglio).
Dopo averlo superato si comincia scendere in direzione Ponte di Legno fino a trovare la deviazione per Passo Gavia: conviene prestare attenzione perchè la svolta è posta all’uscita di un tornante e non è difficile trovare macchine o altri motociclisti che si trovano a dover far inversione.
Si comincia quindi a salire sulla SP29, estremamente stretta e quasi angusta in alcuni frangenti: è necessario prestare attenzione in diversi tornanti ciechi perché il traffico è consentito anche alle automobili e le dimensioni della carreggiata (a strapiombo senza barriere per buona parte del percorso) non consentono molto spazio di manovra.
Giunti in cima, se si è fortunati, si può ammirare uno dei panorami più belli di tutte le dolomiti, con uno dei pochissimi ghiacciai rimasti.
Giunti a questo punto si comincia a scendere in direzione Bormio, percorrendo alcuni tornanti stretti per poi ricominciare a risalire verso il Passo dello Stelvio. Questo valico, sito a oltre 2700 metri, è la più alta strada transitabile Italiana, e seconda in Europa. È mediamente ben asfaltata, da porre attenzione solo alle gallerie poste sul lato lombardo perchè dotate di scarsa visibilità (i ciclisti impiegano più tempo di noi a percorrerle e quindi potreste trovarne uno che le sta risalendo proprio mentre passate).
Giunti in cima troverete l’immancabile venditore di Wurstel (assolutamente consigliato per via dei prezzi folli che troverete nei diversi hotel/rifugi) oltre che la possibilità di vedere dall’alto i celebri tornanti percorrendo un breve tratto di strada asfaltata che troverete sul lato destro del passo.
Cominciate quindi a scendere il lato Altoatesino del passo fino a portarvi a Prato allo Stelvio, non prima di esservi fermati in una delle tante piazzole a bordo strada per ammirare il paesaggio ancora una volta.
Giunti a valle si procede percorrendo la Val venosta in direzione Merano fino all’uscita Marlengo/Passo Palade/Val d’Ultimo. Questa parte dell’itinerario consente infatti di apprezzare una parte della regione molto meno conosciuta e frequentata, oltre a darci tregua dal caldo di Merano (mediamente troverete circa 10 – 15 gradi in meno). La val d’Ultimo si snoda sinuosa in costa di montagna fino all’omonima località dove è consigliata una breve sosta sul lago per fare qualche foto e riposare.
Ripartiti da qui ci si ricongiunge al lago di S.Giustina percorrendo la SP86 e poi alla Val d’Adige con il Passo Mendola (necessario controllare preventivamente se il passo è aperto).
Possibili Deviazioni:
- Passo Aprica: richiede di tagliare fuori passo Gavia dall’itinerario, è senza dubbio meno panoramico per via della bassa altitudine ma estremamente piacevole nella guida.
- Lago di Resia e Val Venosta: arrivati a Prato allo Stelvio è possibile prendere la deviazione per Resia e andarne a visitare l’omonimo lago che ospita, all’interno delle sue acque, il celebre Campanile. Per ricongiungersi all’itinerario iniziale è sufficiente ritornare indietro a Prato allo Stelvio e seguire le indicazioni per Merano.