Spunti per un motociclismo consapevole

TOMCC al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi: effetti di un evento speciale, di Eva Galdabino.

Campigna (FC), 31 agosto 2024 – Il TOMCC alla scoperta del Parco, guidato dal Direttore dell’Ente

Quando nel marzo 2024 il TOMCC Italia ha deciso di sostenere l’Ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, donando l’avanzo del bilancio dell’anno precedente per l’acquisizione di un ettaro di superficie boschiva ad ampliamento del suo territorio, era difficile immaginare gli effetti di questo gesto, apparentemente semplice, nato dal desiderio di compensare almeno in parte le emissioni dai gas di scarico delle nostre motociclette

Come molti di noi sanno, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, con i suoi 36.000 ettari a cavallo tra l’Emilia Romagna e la Toscana, è attraversato da strade meravigliose per le due ruote, alcune tra le più note e frequentate dai motociclisti. 

Ma il Parco è anche lo scrigno del ricordo di migliaia d’anni di evoluzione naturale e l’eredità che lascerà la nostra civiltà. La sua ricchissima biodiversità vive in un delicato equilibrio con l’uomo, di cui ogni suo elemento è testimonianza. 

Moltissimi sono i progetti attivi per la tutela del Parco e tutti sono fondati sull’idea di integrazione tra l’attività umana e l’ambiente in cui si inserisce, come ci ha ben spiegato il Direttore dell’Ente durante la visita guidata dedicata al TOMCC. Questa necessaria simbiosi uomo/natura richiede una cura costante e meticolosa per essere sempre ben calibrata, a beneficio di tutti gli esseri viventi che abitano questa area. 

Ecco allora che noi motociclisti giochiamo un ruolo importante in questa partita: se è vero che da un lato la nostra presenza massiccia e festosa favorisce lo sviluppo delle attività commerciali, dall’altro il nostro transito roboante e fumogeno costituisce un’insidia per l’equilibrio dell’ambiente.

Durante l’escursione abbiamo potuto prendere coscienza di quanto il suono dei motori penetri in profondità nella foresta e di come questo modifichi il comportamento degli animali, ad esempio. E moltissimi altri sono gli aspetti visibili ed invisibili della vita del Parco su cui possiamo influire con il nostro passaggio.

Sabrina ed Eva durante la visita
Sabrina ed Eva durante la visita

Divenire consapevoli delle impronte che si possono lasciare attraversando il Parco in sella ad una motocicletta è tutto ciò che ci viene richiesto ora; interrogarci su come fare coesistere consapevolezza ambientale e passione motociclistica è il naturale passo successivo. 

Conciliare queste due anime è anche un’occasione per riscattare l’immagine stereotipata che molti hanno del motociclista rozzo e prepotente, così come è accaduto a noi nell’incontro con il personale del Parco, inizialmente diffidente nei nostri confronti.

Senza averlo programmato, TOMCC è stato ambasciatore dell’universo motociclistico: per una volta non siamo smontati dalla sella solo per bere una birra, ma ci siamo avventurati nella foresta, lasciandoci catturare dalla sua magia e rivelando cosi anche un lato meno noto dei centauri (con le dovute distinzioni), che ha sorpreso e conquistato i nostri accompagnatori (i carabinieri forestali presenti, oltre al Direttore). 

Il Direttore dell’Ente riceve il gagliardetto TOMCC

Così è nata una amicizia, un’alleanza tutta da esplorare: prima di ripartire per nuove curve… e altre birre, infatti, ci è stato chiesto di testimoniare questa esperienza presso altri motociclisti e di riflettere insieme su possibili strategie per continuare a godere dei tornanti e dei panorami che le Foreste offrono, riducendo al contempo l’impatto del nostro passaggio sull’ambiente.

Con quella donazione iniziale, TOMCC si era dunque inaspettatamente assunto una responsabilità, un compito che si è subito espresso in una domanda: cosa fare ora?

Vi proponiamo di provare tutti insieme a trovare qualche risposta, perché questo tema va oltre l’esperienza particolare che abbiamo vissuto nella Foreste Casentinesi e riguarda ogni ambiente naturale che attraversiamo in moto. 

Non sappiamo cosa nascerà da questo impegno, ma sentiamo che è importante provarci, dunque   

Vi chiediamo di condividere tutte le suggestioni che vi suscita (proposte, idee, rilanci, ecc…).

Per farlo abbiamo pensato di presentarvi i primi punti che abbiamo già messo a fuoco e porvi alcune domande che possono aiutare a riflettere su questa straordinaria esperienza.

I primi punti essenziali che abbiamo individuato: 

  • Informarsi sull’area che si programma di attraversare, specialmente se si tratta di area protetta (caratteristiche del paesaggio, importanza naturalistica e storica, regole, ecc…); 
  • Quando possibile, programmare il tempo di una sosta conoscitiva: una visita a musei, esposizioni, centri di informazione o una passeggiata in aree faunistiche, riserve, ecc…); 
  • Contribuire nel nostro piccolo alla economia locale (pranzo con prodotti tipici, acquisto di oggetti artigianali, ecc…) e/o al finanziamento dell’ente che si occupa della protezione dell’area; 
  • Adeguare la velocità alle esigenze dell’ambiente nel rispetto degli abitanti (uomini, animali e piante) e degli altri visitatori (motociclisti, ciclisti, escursionisti, ecc…);
  • Ricordare che basta poco per cambiare tantissimo!