La Numero Tre è stata la società che ha importato in Italia le motociclette Triumph dal 1991, anno di rinascita dell’azienda inglese, fino al subentro diretto della casa madre nel 2002.
E’ stata un’avventura incredibile portata avanti con tenacia da Carlo Talamo che, dopo aver creato il fenomeno Harley-Davidson in Italia, si è impegnato in questa nuova sfida con le neonate motociclette britanniche. Ma la Numero Tre non è solo Talamo, è anche l’insieme di tutte le persone che hanno contribuito a far crescere questa piccola azienda passando dalle 39 moto vendute nel 1992 alle quasi 2500 del 2001.
Già nel giugno del 1991 Motociclismo riportava “Per quanto riguarda l’Italia, la Numero Uno di Carlo Talamo ha in corso avanzate trattative di rappresentanza; comunque se tutto va bene il prossimo anno potremo vedere nel nostro mercato le risorte Triumph” e pochi mesi dopo, precisamente nell’ottobre del 1991, nasce la Numero Tre S.r.l. come importatrice esclusiva Triumph nel nostro paese.
Perché “Numero Tre”? Per l’importazione delle Harley-Davidson nel 1984, Carlo Talamo e soci avevano scelto “Numero Uno” perché il numero “1” compariva ovunque nei cataloghi e pubblicità Harley-Davidson americane dell’epoca. Carlo inoltre non amava i numeri pari; inoltre Tre e Tri (umph) hanno la stessa radice, con la felice combinazione che le nuove Triumph avevano motori a 3 cilindri (quattro modelli su sei). Numero Tre era il logo più appropriato per rilanciare il marchio Triumph in Italia.
Il Salone Motociclistico di Milano del Novembre 1991 fu l’occasione per presentare le nuove moto al pubblico italiano. La partecipazione della neonata Numero Tre al Salone fu decisa all’ultimo momento per non perdere l’appuntamento con gli appassionati che sempre numerosi partecipano a questa manifestazione. Dall’Inghilterra arrivarono le sei motociclette successivamente esposte al salone: una di queste è ancora circolante ed è iscritta al Registro Storico Triumph (RST nr.001). A Carlo e compagni le grafiche delle moto non piacevano, ma non ci fu il tempo necessario per compiere un qualunque intervento migliorativo perché arrivarono giusto il giorno prima dell’apertura della fiera e vennero esposte così come erano, con le livree originali.
Nel 1992 in via Niccolini 25, a Milano, apre il primo storico concessionario Numero Tre. Carlo, dopo aver venduto le primissime moto, chiama Beppe Sacchi a gestire il nuovo negozio. Sacchi, in mezzo alle moto da quando era ragazzino, collaborerà con Triumph fino al 2004. Beppe Sacchi è forse la persona più conosciuta dai triumphisti dei primissimi anni ’90: quasi tutte le moto vendute in Italia nel ’92 e nel ’93 hanno il contratto di vendita firmato da Beppe. Se Carlo spingeva le moto con la stampa, con le pubblicità e facendole guidare per Milano a personaggi più o meno famosi, Beppe era colui che accoglieva i clienti in negozio e che alla fine vendeva le motociclette. All’officina della Numero Tre di Milano, gestita da Carlo e Beppe, lavoravano anche Eligio Baita e Luca Ciapponi. Eligio, in Numero Uno dal 1990, continua a prendersi cura delle Triumph ancora oggi.
I primi tempi furono difficili, nessuno sapeva che esistevano le Triumph e nessuno le voleva. Viste le scarse vendite Carlo iniziò a modificarle esteticamente per renderle più attraenti: verniciature, cupolini, accessori fatti in casa, scarichi, strumentazione… Questa voglia di creare special e di inventare modifiche è stata un po’ la chiave di vendita dei primi anni e anche la fortuna di qualche concessionario, uno per tutti Nicola Martini della Numero Tre Verona che ha seguito l’esempio di Carlo e tutt’oggi gioca con le moto e crea nuove special su base Triumph.
Gli anni dal 1993 al 1995 saranno molto proficui dal punto di vista delle special: Trident Alu, Megasprint, Speed Four 1200, Post Atomica, Thunderbird Sport. Altre special uscite dalla Numero Tre, e volute ad Carlo Talamo, sono la Thunderbird SuperSport del 1997, Baby Speed del 2000, la Bonnie Cafè Racer (2001), la Bonnie Scrambler (2002) , la Tiger Sport (2002), la RS.S (2002), la Speed Triple S (2002).
Nel 1994, grazie anche all’arrivo della prima Speed Triple, le vendite iniziano a decollare e entro la fine dell’anno verranno vendute 192 motociclette, il doppio dell’anno precedente.
Il 1995 vede l’arrivo di Mario Lupano che ricoprirà il ruolo di Amministratore Delegato di Triumph Italia dal 2002 al 2012, e quasi 400 Triumph vendute.
Nel 1997 arrivano le nuove Daytona T595 e Speed Triple T509 che fissano il punto di svolta nelle vendite in Italia: i 568 esemplari venduti nel ’97 trasformano la Numero Tre nel quinto distributore al mondo delle motociclette Triumph dopo l’Inghilterra, Stati Uniti, Germania e Francia. Negli anni successivi la Numero Tre farà sempre meglio: 868 Triumph immatricolate nel ’98 e ben 1657 nel 1999!
Nel 2000 Carlo Talamo, avendo ceduto la rete vendita Numero Uno alla Harley-Davidson, ha molto più tempo libero per creare nuove special e, grazie all’arrivo della nuova Bonneville, Carlo ha un’ottima base di partenza dalla quale creare nuove special modern classic: sue sono infatti le prime versioni “Scrambler” e “Cafè Racer” su base Bonneville.
Nel 2002 la Numero Tre viene ceduta alla casa madre: nasce così Triumph Italia S.r.l. e si chiude un’era.
Possiamo sicuramente affermare che la Numero Tre, intesa come distributore italiano delle Triumph, nasce e muore assieme Carlo Talamo: è infatti grazie alla passione, alla testardaggine e alle sue possibilità economiche che la Numero Tre ha saputo superare i primi difficili anni di vita e successivamente consolidare il successo ottenuto.
Se volete approfondire la storia della Numero Tre potete visitare questa pagina di Fedrotriple: La Storia della Numero Tre.
(Sandro Zornio – Registro Storico Triumph & Fedrotriple)