Trophy 1200 (1991-2003)

La Trophy 1200 è stata la prima motocicletta ad essere prodotta dalla Triumph di Hinckley: inizialmente con un lotto “First Edition” di 100pz (numeri telaio dal #000011 al #000110) e successivamente con la produzione di serie, circa dieci moto al giorno, nel febbraio del 1991. Le prime Trophy 1200 di serie verranno vendute in Germania dal marzo del 1991.

Triumph Trophy 1200 MY1991
La Trophy 1200 testata da FastBike nel 1991

La Trophy 1200 (quattro cilindri a corsa lunga) può essere considerata la base di partenza della nuova gamma Triumph presentata al Salone di Colonia del 1990: le nude Trident 750 e 900, le granturismo Trophy 900 e 1200 e le sportive Daytona in versione 750 e 1000cc. Le nuove motociclette hanno molto in comune fra di loro: ad Hinckley infatti, hanno optato per un progetto modulare che permetta di avere un’ampia gamma di modelli e allo stesso tempo una riduzione dei costi di progettazione ed una razionalizzazione della produzione. La Trophy 1200 è il modello da cui modificando il numero dei cilindri, la corsa del pistone e sostituendo parte della carrozzeria e ciclistica si ottengono tutti gli altri modelli.

Il quattro cilindri Triumph, il primo “four” prodotto dalla casa inglese se non consideriamo il prototipo Quadrant del 1974, è un’unità moderna per quei tempi grazie alla testata, cilindri e monoblocco in lega leggera, alla distribuzione a bialbero in testa con quattro valvole per cilindro e altre soluzioni allineate alla concorrenza dell’epoca.

Le riviste del settore rimangono colpite dalla qualità costruttiva generale e dalle prestazioni di cui la Trophy 1200 è capace: velocità massima pari a 245 km/h grazie ai 125CV erogati a 9000 giri (per il mercato australiano la Trophy 1200 eroga ben 143CV mentre per il mercato francese e tedesco la potenza è ridotta a 100CV). Ricordiamo che le prime specifiche tecniche della Trophy 1200, annunciate nel corso del 1990, riportavano una potenza di 141 CV, successivamente limitata a 125 CV con l’entrata in produzione nel 1991. Alla fine dell’anno successivo i tecnici di Meriden riducono la potenza a 108CV (dichiarati), potenza che rimarrà invariata fino alla fine della carriera di questo modello.

Già nel 1992, ad un anno dall’entrata in produzione, la Trophy 1200 cambia nome e diventa “Trophy 4” guadagnando nuove livree monocromatiche, l’impianto frenante anteriore della Daytona (doppio disco flottante da 310mm) ed altri particolari tecnici ed estetici. Nei due anni successivi la Trophy 1200 verrà proposta con le nuove ruote a tre razze da 17” della Brembo (1994) e le pinze freno marchiate Triumph (1995).

Triumph Trophy 1200 MY1992

Nel 1996 la Trophy 1200, così come la sorella Trophy 900, è profondamente rivista sia nello stile che nell’equipaggiamento perdendo così un po’ di sportività ma guadagnando molto in termini di confort.

Triumph Trophy 1200 MY1996

Gli ultimi aggiornamenti vengono apportati nel 1999 quando la tourer inglese riceve un cupolino più protettivo, un cavalletto laterale di lunghezza maggiore, un nuovo manubrio in alluminio e nuove “decal” con il marchio Trophy.

Triumph Trophy 1200 MY2001 (rimarrà pressochè invariata fino al 2003)

La Trophy 900 uscirà di produzione nel 2001 mentre la versione 1200 sarà disponibile fino al 2003.

(Sandro Zornio – Registro Storico Triumph)

Collio Ride 2019

Lo scorso fine settimana si è tenuto il Collio Ride 2019, il raduno-gemellaggio tra noi del Triumph Owners Club e gli amici Pochi ma Bonnisti. Organizzato dal prode Vincenzo, il ride è stato un grande successo nonostante e alla faccia del meteo che in questo pazzo mese di Maggio ha fatto di tutto per metterci i bastoni tra le ruote.

Vincenzo, eroico organizzatore del Collio Ride

Quaranta motociclette si sono radunate alla Ara Pacis Mundis di Medea (GO). E tuttavia tanti TOMCC che dovevano raggiungere il Friuli da (molto) lontano hanno sofferto la riprogrammazione, causa meteo, dell’ultimo minuto. Tra questi una menzione d’onore la meritano Carlo e Marilena da Sassari che, avendo dovuto prenotare il traghetto con largo anticipo, si sono ritrovati sul continente nel fine settimana sbagliato. Il gruppo TOMCC di Ravenna li ha accolti e ospitati in terra di Romagna.

Spicca per dedizione anche Antonio da San Daniele del Friuli, caduto in moto pochi giorni prima del ride, che ci ha raggiunti comunque il Sabato sera per farci compagnia fino a notte fonda. E che dire di Adriano dalla Brianza, che si è sparato più di 900 km bagnati pur di partecipare? Anche Claudio, Anna e Stefano da Ravenna e Cesena non scherzano, con oltre 650 km all’attivo. Siamo davvero un bel gruppo.

Un abbraccio fraterno a tutti i Pochi ma Bonnisti, uno per uno, coi quali ormai ci sentiamo a casa. Un ringraziamento speciale, infine, agli East Side Rockers per il loro benvenuto e l’importante contributo alla organizzazione, alla nostra guida Cristiano, ed a tutti i “Li Saetis di Cuar”, che ci hanno ospitato nella loro club house appena inaugurata.

Cari TOMCC vi aspettiamo tutti tra qualche settimana al Raduno Nazionale TOMCC in val d’Orcia.

Tutte le foto di questo articolo sono di Sandro Andriolo.

Moto itinerario: la costa Croata fino a Zara

I nostri prodi Andrea e Giulia questa volta ci portano sulle strade della Croazia. Da Livorno a Trieste per poi perdersi tra costa e interno della Croazia scendendo fino a Zara ed Abbazia, in sei giorni, sempre a bordo del loro Tiger 800xrx.

Qui vi proponiamo in anteprima il filmato girato durante la loro vacanza. Per il racconto completo di suggerimenti, consigli, e informazioni consultate il link qui sotto.

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Siegfried Bettmann (1863-1951) – Socio fondatore di Triumph

Lo sapevate che i due soci fondatori di Triumph non erano inglesi? Ebbene sì, nel lontano 1890 la “The Triumph Cycle Company Ltd” fu fondata da due tedeschi: Siegfried Bettmann e Mauritz Schulte.

In questo righe ripercorriamo la storia di Siegfried Bettmann, figura importantissima per il primo ventennio della storia di Triumph.


Siegfried Bettmann

Siegfried Bettmann nasce a Norimberga il 18 aprile del 1863 e all’età di sedici anni si trasferisce a Francoforte per motivi di studio. Dopo qualche anno trascorso tra le città di Antwerp in Belgio, Parigi e ancora Francoforte, nell’ottobre del 1883 il ventenne Siegfried approda a Londra in cerca di fortuna. I primi due anni a Londra non saranno molto fortunati: dopo sei mesi di lavoro presso la Messers Kelly & Co., un editore dell’ufficio postale londinese, Bettmann è assunto come commerciale dalla White Sewing Machine Company un importante costruttore di macchine da cucire americano che purtroppo nel 1885 entrerà in crisi lasciando Bettmann senza lavoro.

Siegfried non si arrende e decide di aprire una sua attività commerciale con l’obiettivo di vendere macchine da cucire e biciclette: nasce così la “S.Bettman & Co. Import Export Agency”. Bettmann inizia a commercializzare in tutta Europa le biciclette prodotte dalla “Coventry Cycle Company” ma da subito capisce che il suo nome non è facile da ricordare e soprattutto non è internazionale. Bettmann vuole un nome facilmente comprensibile in tutte le lingue europee e che dia l’idea di un prodotto superiore rispetto alla concorrenza: è così che nel 1885 nasce il marchio “Triumph”.


1887 – Pubblicità tedesca delle biciclette marchiate “Triumph”

Gli affari non vanno benissimo e Bettmann capisce che non è sufficiente commercializzare un prodotto altrui ma è necessario costruirselo in casa. Da questa esigenza nascerà, nel 1890, la “Triumph Cycle Company” produttrice di biciclette con sede a Coventry. Siegfried Bettmann non si occupa solo della sua nuova azienda, ma partecipa attivamente anche alla vita sociale e politica della città di Coventry: perfeziona il suo inglese, sposa la concittadina Annie Meyrick e si occupa di quasi ogni aspetto della vita Coventry diventando prima consigliere comunale, poi giudice di pace e infine, nel 1907, sindaco di Coventry.


28 gennaio 1891 – La prima pubblicità in cui appare il logo Triumph (foto tratta da “The Triumph Story” di Peter Cornelius)

Nei primi anni ’20 Bettmann acquista l’ex fabbrica di auto Hillman a Coventry e fonda la “Triumph Motor Co” attraverso la quale inizia a produrre le automobili marchiate Triumph. Questa divagazione nel mondo delle quattro ruote sarà la fine della sua fortuna. Nel 1930 a causa dei contraccolpi internazionali della crisi americana, l’impero di Bettmann vacilla: l’assemblea dei soci, mettendolo in minoranza, lo obbliga a lasciare l’azienda da lui fondata. Pochi anni dopo, nel 1936, la Triumph produttrice di motociclette è acquisita da Jack Sangster (proprietario della Ariel) che fonda la “Triumph Engineering Company Ltd” e, come segno di riconoscenza, nomina direttore onorario il settantatreenne Bettmann.

Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, Bettmann decide di ritirarsi dagli affari e trascorrere i suoi ultimi anni assieme alla moglie. Siegfried Bettmann muore nel 1951 all’età di 88 anni.

(Sandro Zornio – Registro Storico Triumph)

Moto itinerario: Costa Azzura, Provenza e Gole del Verdon

La sezione moto-itinerari si arricchisce oggi con il diario di viaggio di Andrea e Giulia che hanno visitato Costa Azzurra, Provenza e Gole del Verdon a bordo della loro fida Triumph Tiger 800xrx. Un itinerario di sei giorni tra località di villeggiatura rinomate, romantiche strade affacciate sul mare, eccitanti percorsi montani, borghi affascinanti, panorami mozzafiato e, naturalmente, le famose Gole del Verdon.

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Collezioni e Musei della Moto in Italia

Con grande piacere annunciamo la pubblicazione della pagina Collezioni e Musei della Moto in Italia.

Frutto del certosino lavoro di ricerca e selezione del curatore, il nostro Francesco Orsini, questa pagina offre un censimento di tutte le mostre, i musei, le collezioni private sul territorio Italiano. Per ogni voce sono presenti indicate informazioni storiche, contatti e riferimenti web.

A Francesco va il ringraziamento della comunità motociclistica Italiana.

Terre Selvagge 2019

Organizzato dal nostro veterano del off-road Luca “Riccio” Ricci, Terre Selvagge 2019 è un esperimento che – se funzionerà – si evolverà nel corso delle prossime stagioni. La parola chiave è avventura.

L’edizione di quest’anno prevede una uscita tutto sommato tranquilla, un fine settimana di Luglio con destinazione Garfagnana, dove alloggeremo in una struttura in mezzo alla natura, in auto gestione. Per i dettagli vi rimando al programma completo, qui mi limito a segnalare che la struttura può ospitare un massimo di dieci persone, con eventuali posti tenda extra sempre possibili.

Cosa vi siete persi se non siete venuti al Black Rally

Il nostro Paolo Kappa Capozio, organizzatore del Black Rally appena trascorso, ci racconta la “sua” giornata eroica.

Nella giornata di sabato 6 aprile si è svolto il “Triumph Black Rally”, primo raduno TOMCC del 2019 e primo raduno in terra ligure. Da poco iscritto a questo decennale Motoclub non mi sono tirato indietro quando Il Presidente ha chiesto il sostegno dei soci nell’organizzare eventi!

Ho immediatamente pensato ad un percorso non troppo lungo e lontano dai soliti luoghi noti, per far conoscere quella che per me è la vera Liguria, terra difficile, piena di contrasti e di strade contorte.

Il periodo di inizio primavera poteva essere meteorologicamente pericoloso ma quasi quaranta motociclisti hanno accettato la sfida e per me è stato molto appagante ricevere soci TOMCC provenienti da mezza Italia… sentivo un po’ di responsabilità addosso, ma non è la prima volta che mi diverto ad organizzare piccoli eventi… un po’ di brivido fa parte del gioco… Bello anche riunire un po’ di motociclisti liguri per cominciare una nuova stagione!

Praticamente tutta la produzione Triumph al completo a partire dagli anni ’70, passando per qualche modello primi anni ’90 e arrivando fino alla tecnologia di oggi ha percorso una ottantina di km partendo dalla spiaggia di Sestri Levante, attraversando gli uliveti del golfo del Tigullio, sostando fra i vigneti di fronte all’apprezzata Basilica dei Fieschi e salendo su per la Val Cichero, con discesa fino alle cave di ardesia, vero punto forte del raduno.

L’ardesia, pietra nera della Liguria, ha dato infatti il nome a questo incontro. E l’abbiamo celebrata visitando un antico complesso estrattivo ora ristrutturato a bellissima location per eventi. Sorpresa nella sorpresa, l’allestimento in cava di alcune motociclette inglesi anni ’60 che hanno lasciato a bocca aperta i partecipanti.

Il motogiro è poi proseguito sulle alture di Rapallo, ancora martoriato dai danni della mareggiata e tramite la mitica SS1 Aurelia abbiamo attraversato il lungomare di Chiavari e siamo rientrati a Sestri Levante dove abbiamo fatto un piccolo giro turistico del caratteristico borgo, con cena finale a base di trofie al pesto ed altre specialità tipiche.

Non ci sono foto che lo testimoniano ma si è gettato il primo seme del gemellaggio con il Registro Storico Triumph; infatti i due rispettivi Presidenti si sono presentati e conosciuti! Forse si è gettato anche un altro seme… quello di una nuova branch ligure del club… e se son rose, magari davanti ad una slerfa di focaccia, fioriranno!

Grazie, Kappa. Vi aspettiamo ai prossimi eventi del Club!

TOMCC Italia vince il THAT Trophy 2018

Oggi è un gran giorno per Triumph Owners Club Italia. Lo scorso fine settimana, a Newcastle-Upon-Tyne (UK), si è tenuta l’assemblea generale del Triumph Owners Club (TOMCC.) Ogni anno in questa occasione viene annunciato il vincitore del ‘THAT’ Trophy, premio assegnato alla branch che ha meglio performato nel corso dell’anno..

Tra tutte le branch che raccolgono gli oltre 7000 membri del Club, la vincitrice per il 2018 è niente meno che Triumph Owners Italia.

Il Trofeo venne assemblato dagli operai della storica Meriden Factory nel loro tempo libero, usando pezzi di ricambio avanzati ed un pizzico di creatività artistica. Dato l’aspetto piuttosto esoterico del Trofeo, ogni volta che se ne parlava e qualcuno lo vedeva, finiva per esclamare “Oh, THAT Trophy” – e così THAT gli è rimasto appiccicato, finendo per diventarne il nome.

Triumph Owners Club THAT Trophy

A nome del consiglio direttivo tutto desidero esprimere il mio ringraziamento a tutti i soci che ci hanno aiutato a far partire la branch Italiana e che si prodigano per contribuire alla sua crescita.

Ora si pone il problema di ritirare il Trofeo… sarebbe bello mostrarlo al prossimo Raduno Nazionale in val d’Orcia, a Giugno.

La storia della Numero Tre (1991-2002)

La Numero Tre è stata la società che ha importato in Italia le motociclette Triumph dal 1991, anno di rinascita dell’azienda inglese, fino al subentro diretto della casa madre nel 2002.

Logo ufficiale Numero Tre

E’ stata un’avventura incredibile portata avanti con tenacia da Carlo Talamo che, dopo aver creato il fenomeno Harley-Davidson in Italia, si è impegnato in questa nuova sfida con le neonate motociclette britanniche. Ma la Numero Tre non è solo Talamo, è anche l’insieme di tutte le persone che hanno contribuito a far crescere questa piccola azienda passando dalle 39 moto vendute nel 1992 alle quasi 2500 del 2001.

Già nel giugno del 1991 Motociclismo riportava “Per quanto riguarda l’Italia, la Numero Uno di Carlo Talamo ha in corso avanzate trattative di rappresentanza; comunque se tutto va bene il prossimo anno potremo vedere nel nostro mercato le risorte Triumph” e pochi mesi dopo, precisamente nell’ottobre del 1991, nasce la Numero Tre S.r.l. come importatrice esclusiva Triumph nel nostro paese.

Perché “Numero Tre”? Per l’importazione delle Harley-Davidson nel 1984, Carlo Talamo e soci avevano scelto “Numero Uno” perché il numero “1” compariva ovunque nei cataloghi e pubblicità Harley-Davidson americane dell’epoca. Carlo inoltre non amava i numeri pari; inoltre Tre e Tri (umph) hanno la stessa radice, con la felice combinazione che le nuove Triumph avevano motori a 3 cilindri (quattro modelli su sei). Numero Tre era il logo più appropriato per rilanciare il marchio Triumph in Italia.

Il Salone Motociclistico di Milano del Novembre 1991 fu l’occasione per presentare le nuove moto al pubblico italiano. La partecipazione della neonata Numero Tre al Salone fu decisa all’ultimo momento per non perdere l’appuntamento con gli appassionati che sempre numerosi partecipano a questa manifestazione. Dall’Inghilterra arrivarono le sei motociclette successivamente esposte al salone: una di queste è ancora circolante ed è iscritta al Registro Storico Triumph (RST nr.001). A Carlo e compagni le grafiche delle moto non piacevano, ma non ci fu il tempo necessario per compiere un qualunque intervento migliorativo perché arrivarono giusto il giorno prima dell’apertura della fiera e vennero esposte così come erano, con le livree originali.

Eicma 1991: Alcune delle Triumph esposte (da Motociclismo)

Nel 1992 in via Niccolini 25, a Milano, apre il primo storico concessionario Numero Tre. Carlo, dopo aver venduto le primissime moto, chiama Beppe Sacchi a gestire il nuovo negozio. Sacchi, in mezzo alle moto da quando era ragazzino, collaborerà con Triumph fino al 2004. Beppe Sacchi è forse la persona più conosciuta dai triumphisti dei primissimi anni ’90: quasi tutte le moto vendute in Italia nel ’92 e nel ’93 hanno il contratto di vendita firmato da Beppe. Se Carlo spingeva le moto con la stampa, con le pubblicità e facendole guidare per Milano a personaggi più o meno famosi, Beppe era colui che accoglieva i clienti in negozio e che alla fine vendeva le motociclette. All’officina della Numero Tre di Milano, gestita da Carlo e Beppe, lavoravano anche Eligio Baita e Luca Ciapponi. Eligio, in Numero Uno dal 1990, continua a prendersi cura delle Triumph ancora oggi.

1992 – La Numero Tre in via Niccolini (la seconda da sinistra è la RST nr. 001)

I primi tempi furono difficili, nessuno sapeva che esistevano le Triumph e nessuno le voleva. Viste le scarse vendite Carlo iniziò a modificarle esteticamente per renderle più attraenti: verniciature, cupolini, accessori fatti in casa, scarichi, strumentazione… Questa voglia di creare special e di inventare modifiche è stata un po’ la chiave di vendita dei primi anni e anche la fortuna di qualche concessionario, uno per tutti Nicola Martini della Numero Tre Verona che ha seguito l’esempio di Carlo e tutt’oggi gioca con le moto e crea nuove special su base Triumph.

Gli anni dal 1993 al 1995 saranno molto proficui dal punto di vista delle special: Trident Alu, Megasprint, Speed Four 1200, Post Atomica, Thunderbird Sport. Altre special uscite dalla Numero Tre, e volute ad Carlo Talamo, sono la Thunderbird SuperSport del 1997, Baby Speed del 2000, la Bonnie Cafè Racer (2001), la Bonnie Scrambler (2002) , la Tiger Sport (2002), la RS.S (2002), la Speed Triple S (2002).

Nel 1994, grazie anche all’arrivo della prima Speed Triple, le vendite iniziano a decollare e entro la fine dell’anno verranno vendute 192 motociclette, il doppio dell’anno precedente.

1994 – Carlo Talamo e la Speed Triple

Il 1995 vede l’arrivo di Mario Lupano che ricoprirà il ruolo di Amministratore Delegato di Triumph Italia dal 2002 al 2012, e quasi 400 Triumph vendute.

Nel 1997 arrivano le nuove Daytona T595 e Speed Triple T509 che fissano il punto di svolta nelle vendite in Italia: i 568 esemplari venduti nel ’97 trasformano la Numero Tre nel quinto distributore al mondo delle motociclette Triumph dopo l’Inghilterra, Stati Uniti, Germania e Francia. Negli anni successivi la Numero Tre farà sempre meglio: 868 Triumph immatricolate nel ’98 e ben 1657 nel 1999!

1996 – La prima Daytona T595 arriva ad Arese, nuova sede della Numero Tre

Nel 2000 Carlo Talamo, avendo ceduto la rete vendita Numero Uno alla Harley-Davidson, ha molto più tempo libero per creare nuove special e, grazie all’arrivo della nuova Bonneville, Carlo ha un’ottima base di partenza dalla quale creare nuove special modern classic: sue sono infatti le prime versioni “Scrambler” e “Cafè Racer” su base Bonneville.

Nel 2002 la Numero Tre viene ceduta alla casa madre: nasce così Triumph Italia S.r.l. e si chiude un’era.

Possiamo sicuramente affermare che la Numero Tre, intesa come distributore italiano delle Triumph, nasce e muore assieme Carlo Talamo: è infatti grazie alla passione, alla testardaggine e alle sue possibilità economiche che la Numero Tre ha saputo superare i primi difficili anni di vita e successivamente consolidare il successo ottenuto.

Se volete approfondire la storia della Numero Tre potete visitare questa pagina di Fedrotriple: La Storia della Numero Tre.

(Sandro Zornio – Registro Storico Triumph & Fedrotriple)